Modulo 1
CRANIO E RACHIDE CERVICALE
4-5 Novembre
2023
Torna nel Centro di Medicina Necroscopica ‘G. Cantore’ dell’I.R.C.C.S. Neuromed l’appuntamento formativo promosso dalla Società Italiana di Neurochirurgia (SINch). Organizzato dai dottori Arianna Fava, Paolo di Russo, Nicola Gorgoglione e Michelangelo De Angelis. Sotto la supervisione del professor Vincenzo Esposito, a Capo della Neurochirurgia II Neuromed, nei giorni scorsi giovani professionisti in neurochirurgia hanno approfondito varie tecniche di intervento ‘transpetrosi’ che, attraverso l’osso temporale, permettono di raggiungere zone del cervello evitando di danneggiare aree cruciali per la salute del paziente. Un appuntamento che rientra nei quattro promossi dalla SINch, oltre Pozzilli vi sono Verona, Salerno e Cremona.
“Da oltre un anno partecipo a questi corsi – commenta il dottor Andrea Boschi, dell’azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze – e devo dire che questa realtà Neuromed può essere considerata unica in Italia. La quantità di corsi, così come la partecipazione, dimostra l’entusiasmo e l’accoglienza di questa struttura diventata punto di riferimento per giovani neurochirurghi che implementato la formazione con la fellowship. La nostra generazione deve essere pronta alla sala operatoria e questo è possibile solo con l’addestramento sulle nuove tecniche di intervento senza lasciare indietro cose più tradizionali come la dissezione generale. Anzi vanno aggiunte alla realtà virtuale e a tutte le tecnologie disponibili. Tecnologie che devono funzionare di concerto con la chirurgia classica oltre che con lo studio e la partecipazione all’attivà clinica e chirurgica nella struttura sanitaria”.
In questa sessione presente il dottor Daniel Ronconi, Neurochirurgo presso Santa Casa de Belo Horizonte in Brasile:
“Il centro è eccellente, rappresenta un modello per tutto il mondo. È dotato di attrezzature di alta qualità che favoriscono l’addestramento. Sono convinto che persone provenienti da ogni parte del mondo possano trarne vantaggio e imparare molto. Tutti i docenti, e il programma in generale, sono di alta qualità. Parte della mia formazione l’ho ricevuta in Francia, dove avevamo anche un laboratorio come questo. Ma qui le strutture sono decisamente migliori e le attrezzature sono eccellenti. In Brasile dovremmo avere più strutture di questo tipo. È fondamentale poter formare adeguatamente i nostri giovani neurochirurghi, come sottolineo sempre nelle mie lezioni: dovremmo addestrarci su cadaveri prima di praticare sui pazienti. Questo è molto vantaggioso per i pazienti stessi, poiché per il neurochirurgo avere una conoscenza approfondita dell’anatomia è un aspetto cruciale dell’attività chirurgica”.